TAVOLI E TAVOLINI
Emozioni visive, emozioni al tatto. Luce, l’elemento che crea per primo il contesto.
Spazi che vengono divisi non più attraverso pareti e porte, separazioni lontane dalle emozioni, bensì dalle sfumature del buio che progressivamente diviene luce.
Angoli di luce, ambienti illuminati, respiro, arte.
La forma unita alla materia che plasma lo spazio, vissuto in maniera empatica da chi lo occupa. Estremizzando, la funzione può anche non essere necessaria. L’estetica degli oggetti è paradossale: da un lato, costruita ‘per forza di levare’, che rivela la natura essenziale degli oggetti, riducendo al minimo gli elementi costitutivi e valorizzando le parti meccaniche e funzionali.
Dall’altro, questi oggetti denunciano una volontà di evoluzione lenta, intesa in senso opposto al progresso tecnologico e anzi con una volontà spiccata di porre l’accento, – esaltando tutto il processo produttivo – sul lavoro dell’uomo e sulla capacità artigianale di pensare e concepire un manufatto, esaltando le componenti intrinseche di questo processo. Lentezza come valore, imperfezione come volontà, per oggetti unici e durevoli.